Donna nel mezzo di un labirinto

2 giugno, 2025

Accessibilità e customer experience come leva competitiva

Valeria Matacchieri

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Accessibilità e customer experience come leva competitiva
5:41

Quando parliamo di esperienza cliente, o customer experience, ci riferiamo all'insieme delle percezioni, emozioni e interazioni che una persona vive entrando in contatto con un brand. Questo insieme comprende tutti i punti di contatto, da quelli digitali a quelli fisici, in cui si sviluppa un rapporto diretto o indiretto tra la persona e l'azienda.

 

Esperienze accessibili, esperienze migliori

Una progettazione accessibile non si limita a eliminare barriere fisiche, ma abbraccia la totalità dell'esperienza, inclusa quella digitale.

Una progettazione accessibile deve garantire un accesso semplice a informazioni, contenuti e funzionalità, in ogni fase del percorso del cliente e su ogni touchpoint. Un PDF inviato post-evento deve essere accessibile e nella lingua adatta, così come il sito deve essere navigabile da tutti.

Cosa intendiamo con "tutti"? Quando parliamo di accessibilità, non facciamo riferimento solo a persone con disabilità permanenti (ad esempio, le persone cieche). Ma anche a chi si trova solo temporaneamente in una condizione in cui non può utilizzare al massimo uno dei suoi sensi (pensiamo a una persona con la cataratta la cui vista è temporaneamente fuori uso o comunque seriamente compromessa per un certo periodo). Aggiungiamo che ci possono essere delle disabilità situazionali, cioè legate a situazioni specifiche in cui ci troviamo in base al contesto (se, ad esempio, ho il sole negli occhi o se, al contrario, la stanza in cui mi trovo non è illuminata farò più fatica a leggere uno schermo o la segnaletica).

La variabilità dei casi è qui ben rappresentata: 

L'immagine rappresenta i diversi tipi di disabilità (legata all'udito, alla vista, al tatto e all'espressione verbale) e mostra come per ogni categoria si possa parlare di disabilità permanente (come nel caso di persone cieche, sorde, mutilate, non verbali) temporanea (come nel caso di chi ha la cataratta, un'infezione all'orecchio, un braccio ingessato, la laringite) o situazionale (se ad esempio si sta tenendo un bambino in braccio, si è distratti alla guida, c'è un ambiente rumoroso come un bar, si parla con una persona che ha un accento molto marcato)


Progettare un'esperienza efficace e inclusiva richiede l'intervento di più discipline, ben orchestrate e integrate tra loro: dalla user research per capire i reali bisogni delle persone, alla brand identity per comunicare e trasmettere con efficacia e coerenza il proprio mondo valoriale, fino alla progettazione e allo sviluppo di touchpoint digitali e fisici. Tutto questo si intreccia fortemente con l'organizzazione interna e i processi aziendali che devono assicurare coerenza, efficacia e continuità dell'esperienza. Ebbene sì: se i processi interni funzionano, sono digitalizzati in modo intelligente e il team lavora bene, si vede anche all'esterno e rientra a pieno titolo nella costruzione dell'esperienza cliente. Quante volte anche noi come clienti ci siamo accorti della mancanza di comunicazione tra i reparti, di poca efficienza o trasparenza nella gestione dei nostri dati, di poca personalizzazione nei messaggi da parte dell'azienda: tutto questo fa parte del "backstage" della nostra esperienza, ma ne è anche l'architrave.

 

La promessa (mancata) dell'esperienza

Ogni volta che progettiamo un'esperienza, facciamo una promessa.

Pensiamo all'acquisto di un biglietto del treno: se l'app promette semplicità e velocità, ma poi si rivela complicata, la promessa viene tradita. Se l'acquisto è addirittura impossibile da finalizzare da parte di chi usa uno screen reader o da chi ha una mobilità ridotta, allora sembra proprio che la promessa sia completamente vuota.

Quando le aziende rispettano o superano le aspettative, anche in termini di accessibilità, la musica cambia. Secondo una ricerca di PwC: 

il 73% dei consumatori afferma che un'esperienza di qualità influisce direttamente sulla loro fedeltà al marchio.

Ma c'è poca consapevolezza sul tema: se l'80% delle aziende pensa di offrire un servizio eccellente, ma solo l'8% dei clienti è d'accordo significa che il gap tra promessa e realtà è ancora ampio.

E su questo gap possiamo lavorare.

 

La disabilità e l'accessibilità in numeri 

Nel mondo, 1,3 miliardi di persone vivono con una disabilità (circa il 16% della popolazione). In Europa si parla del 27%, e in Italia di circa 13 milioni di persone (20%). Escludere queste persone dalle esperienze digitali o fisiche significa tagliare fuori un'intera fetta di pubblico che ha bisogni, desideri e potere d'acquisto.

Nonostante l'importanza dell'accessibilità, solo il 4% dei siti web più popolari rispetta gli standard minimi. Gli errori più comuni che sono stati rilevati sono:

  • scarso contrasto (81%)
  • assenza di alternative testuali alle immagini
  • mancanza di etichette nei form e nei bottoni
  • assenza di lingua dichiarata nella pagina

Tutti elementi che compromettono la fruibilità e l'efficacia delle piattaforme. Per approfondire questi dati e la loro implicazione, puoi leggere anche L'accessibilità digitale in numeri, un’analisi che mette in luce il divario tra utenti e tecnologie.



Un mercato da mezzo trilione e una svolta normativa

Il mercato rappresentato dalle persone con disabilità vale circa 490 miliardi di dollari l'anno. Tuttavia

2 persone su 3 rinunciano ad acquistare online a causa di barriere digitali.

 

Accessibilità significa dunque anche business, conversioni, crescita.

Questa opportunità economica trova oggi un alleato normativo fondamentale: l'European Accessibility Act. Con la sua entrata in vigore, l'accessibilità digitale è diventata un obbligo per moltissime aziende in Europa. La normativa si applica a siti web, e-commerce, app mobili, servizi bancari, trasporti, e-learning e molto altro. Coinvolge operatori pubblici e privati, obbligandoli a garantire che i loro servizi digitali siano accessibili a tutti i cittadini europei, indipendentemente dalle loro capacità.

Per approfondire cosa sta cambiando nel 2025, ti invitiamo a leggere questo articolo: Prodotti digitali accessibili: cosa succede nel 2025?.

 

L'accessibilità non è solo per chi ne ha bisogno

L'accessibilità non riguarda solo a chi ha una disabilità permanente, lo abbiamo già detto. Pensiamo a un anziano, una persona con una gamba rotta, una mamma con passeggino, o chi guarda un video in tram e preferisce i sottotitoli.

La foto riprende una giovane donna seduta con in braccio un bambino di circa 2 anni su una specie di sedia mobile con le ruote (una delle Flauneuses del Louvre) che le permette di sedersi davanti alle opere del museo. Accanto a lei, su un'altro braccio della stessa sedia, è seduta una bambina di circa 5 anni che guarda verso l'opera d'arte indicata dalla madre

L'esempio del Louvre con le sue "Flauneuses", sedie mobili multifunzionali, mostra come un'attenzione all'accessibilità migliori l'esperienza per chiunque. Di chi fa fatica a camminare ma anche di una mamma che visita i grandi spazi del museo con i suoi bambini. 

L'accessibilità vista in questo modo rappresenta un approccio più integrale, cercando di coinvolgere più discipline e un pubblico sempre più grande.

Vuoi capire come l’accessibilità viene vissuta in prima persona? Leggi il racconto di un test con una persona non vedente: una testimonianza che fa riflettere sulla reale efficacia delle nostre interfacce.

 

SEO, UX e reputazione: i ritorni concreti

Un sito accessibile è più facile da usare per tutti. Porta più traffico grazie alla SEO, aumenta la soddisfazione e la fedeltà, e rafforza la reputazione del brand.

Accessibilità non è un vincolo o un obbligo di legge, ma un'opportunità per innovare, migliorare l'usabilità e potenziare l'esperienza del cliente. Cambiare percezione significa progettare meglio, per tutti, e migliorare la vita di chiunque interagisca con i nostri contenuti e servizi.

Se vuoi approfondire come progettare per l’inclusione fin dalle prime fasi, dai un’occhiata a “Spectrum: progettare per l’inclusione”, una guida pratica e ispirata al design inclusivo.

 

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