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17 ottobre, 2023

L'accessibilità digitale in numeri

Valeria Matacchieri

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Se ti chiedessero di stimare quante persone in Italia hanno una disabilità, cosa diresti?
Probabilmente diresti che sono più di quello che si possa pensare, ma non è semplice da stimare. Disabilità, inoltre, è un concetto ampio, può includere molti aspetti. Ti diamo noi qualche numero.

 

I numeri della disabilità

Secondo il report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla disabilità, nel mondo 1.3 miliardi di persone ha una forma di disabilità (circa il 15% della popolazione mondiale, ovvero 1 persona su 6). 
E se pensiamo all' Europa? La percentuale in proporzione aumenta, raggiungendo circa il 24%, ovvero quasi 1 persona su 4. Stiamo parlando di 87 milioni di persone (dati della commissione EU).
Arriviamo quindi all'Italia. Nel nostro Paese, secondo l'ISTAT, le persone con disabilità sono circa 13 milioni, il 20% circa, ovvero 1 persona su 5.
 
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In particolare:
  • il 18% della popolazione italiana ha una disabilità visiva (cecità, ipovisione, altro…) 
  • Il 12% della popolazione ha una disabilità uditiva (sordi, ipoacusia, altro…) 
  • Il 4,7% della popolazione ha una disabilità fisica o motoria 
  • Il 2,8 - 7,3% della popolazione soffre di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività)
  • Il 2,5% - 2,9% soffre di DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) 
 

 

Accessibilità nei siti web: a che punto siamo?

Quando si parla di accessibilità, si intende in generale la sfera della disabilità, nell'ambiente fisico e nel digitale.
Se in termini di spazi fisici negli anni è stato fatto molto (pensiamo alla presenza di ascensori, rampe e servizi accessibili negli spazi pubblici), per quanto riguarda il digitale i passi sono ancora molti.
Ma a che punto siamo arrivati? vediamo qualche altro numero.
Secondo il report 2023 di WebAIM Million, che analizza ogni anno un milione di homepage (inclusi grandi player internazionali), soltanto il 3.7% delle homepage rispetta gli standard di accessibilità definiti nelle guidelines (le WCAG, puoi approfondire cosa le Web Content Accessibility Guidelines cosa le Web Content Accessibility Guidelines in questo articolo del nostro blog). Il 2% delle homepage è realmente accessibile senza limitazioni e il 10% dei siti analizzati è compatibile con le tecnologie assistive.
 

 

Gli errori più comuni

Ma quali sono i problemi principali che rendono il sito non accessibile? Ci sono infatti errori più comuni, in buona parte semplici da correggere, ma ad oggi problematici per un utente:
 
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Le percentuali sono ricavate dall’analisi di 1 milione di homepage (fonte: The WebAIM Million - Report 2023)

 

 

L'impatto sul business

Ti starai chiedendo che impatto ha tutto questo sul tuo business.
Secondo uno studio di Accessiway, le persone con disabilità rappresentano un mercato di 500 miliardi l'anno, ma 2 volte su 3 queste persone rinunciano ad acquistare online.
Questo significa che nel 60% dei casi l'utente abbandona un portale non accessibile e cerca un'altra soluzione, che si traduce in perdita di un'opportunità da parte del business.
Se ti sembra impossibile, ti invito a leggere alcuni esempi concreti di navigazione in siti non accessibili (in portali comuni, come le compagnie dei mezzi pubblici), presentati da due esperti di accessibilità durante un evento formativo in Sinfonialab.
 
 

UX per le piattaforme digitali  Realizziamo insieme siti web e app che migliorano la vita delle persone e le  performance del business  Scopri il percorso   <https://www.sinfonialab.it/formazione/percorsi-per-aziende/ux-per-le-piattaforme-digitali/>

 

L'accessibilità non è una questione di nicchia

Quando si parla di accessibilità ci rivolgiamo generalmente a persone:
  • cieche e ipovedenti,
  • sorde o con ridotta capacità uditiva,
  • con disabilità fisiche o motorie,
  • con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
  • con disturbi dell’attenzione.
Ma non solo.

L'accessibilità in realtà ci riguarda tutti più di quanto possa sembrare ad uno sguardo superficiale. Ciascuno di noi può avere una disabilità legata ad una situazione, come il trovarsi di fronte ad un bancomat in una giornata molto assolata e non riuscire a leggere lo schermo, oppure temporanea, ad esempio per un intervento agli occhi. Anche il trovarsi all'estero e non sapere la lingua è una forma di limitazione che impedisce di interagire con l'ambiente circostante. 
 
Progettare per l'accessibilità significa prima di tutto cambiare prospettiva, non per andare incontro soltanto ad una parte di utenti, ma per portare beneficio a tutti. Ciascuno di noi può infatti beneficiare di una soluzione accessibile. Basti pensare all'origine dei sottotitoli, delle porte con l'apertura automatica, dei comandi vocali. Sono soluzioni pensate in origine per rispondere a esigenze di utenti con una disabilità, ma oggi utilizzate da qualsiasi persona. Nell'articolo Spectrum: progettare per l'inclusione approfondiamo il tema della disabilità temporanea e situazionale, e di come la progettazione inclusiva possa portare vantaggi per una platea maggiore di utenti.
 

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Tiriamo le fila

Progettare in modo inclusivo è quindi un’ottima opportunità da più punti di vista:
  • rendere il proprio sito più chiaro e facile da usare è innegabilmente un vantaggio per tutti: nessuno vorrebbe utilizzare sistemi difficili che rendono faticosa e frustrante l'esperienza di navigazione;
  • migliorare il posizionamento SEO: i siti accessibili sono infatti "premiati" dai motori di ricerca;
  • aumentare il traffico delle visite: a parità di condizioni un sito maggiormente accessibile e usabile è preferibile ad un sito non ottimizzato, che può invece aumentare gli abbandoni;
  • contribuire a migliorare l’esperienza online di tutti. 

 

Contattaci per una valutazione di accessibilità del tuo sito web     Ok, sentiamoci!