Giornata tipo: pubblichi post, aggiorni il sito, lanci una campagna.
Qualcosa succede, sì. Ma manca il quadro d’insieme. E allora inizi a chiederti: “Sto davvero seguendo una direzione o sto solo inseguendo l’algoritmo o il trend del momento?”
La verità è che senza una rotta precisa, il digital marketing diventa una lista della spesa confusa: azioni slegate, improvvisate e spesso inefficaci. Qui entra in gioco il piano di digital marketing. Non un documento burocratico, ma una bussola operativa che ti dice dove andare e come arrivarci con le risorse che hai.
Vediamo come costruirlo senza paroloni, con un metodo pratico e un esempio reale.
Cos’è (davvero) un piano di digital marketing?
Partiamo dalla base. Un piano di digital marketing è un documento strategico – semplice o complesso – che descrive come un brand o un progetto userà i canali digitali per raggiungere i propri obiettivi.
Non è teoria, non è “solo strategia”. È la traduzione pratica dei tuoi obiettivi in azioni, suddivise per canali, tempi e risorse.
Un buon piano risponde a cinque domande fondamentali:
- Dove siamo? (Analisi iniziale)
- Cosa vogliamo ottenere? (Obiettivi)
- Chi vogliamo raggiungere? (Target)
- Come vogliamo farlo? (Strategie e canali)
- Come capiremo se funziona? (Metriche e monitoraggio)
Prima di iniziare: analizza dove sei
Un piano non parte mai da zero. Anche se pensi di non aver fatto nulla finora, in realtà qualcosa c’è sempre: un profilo social aperto, un sito, un po’ di dati, qualche idea sparsa.
Parti con un check onesto della situazione attuale:
- Hai un sito? È aggiornato?
- I tuoi profili social sono attivi? Hanno un’identità chiara?
- Hai mai fatto campagne a pagamento? Come sono andate?
- Cosa dicono i tuoi dati (visite, follower, interazioni, lead)?
- I tuoi contenuti parlano davvero alle persone che vuoi raggiungere?
Questa fase serve per capire da dove parti, e soprattutto per evitare di costruire un piano su ipotesi sbagliate.
Definisci obiettivi chiari (e raggiungibili) per la tua strategia digital
Molti chiedono di “vendere di più”. Ma questo non è proprio un obiettivo. O meglio: è un desiderio, non un obiettivo operativo.
Un obiettivo valido è:
- Specifico (es. aumentare del 20% le richieste di preventivo)
- Misurabile (serve un numero, sempre)
- Raggiungibile (realistico rispetto a budget e risorse)
- Rilevante (ha senso per il tuo business)
- Temporale (con una scadenza)
Esempio:
“Voglio generare 100 lead qualificati in 3 mesi attraverso contenuti organici e campagne a pagamento su LinkedIn.”
Questo sì che è un obiettivo utile: ti guida, ti obbliga a fare scelte e ti permette di capire se stai andando bene.

Copertine di reel per un operatore energetico: una rubrica di un piano di digital marketing efficace
Scegli il tuo pubblico (vero): le buyer personas
Parlare a tutti è come non parlare a nessuno. Serve capire chi vuoi raggiungere, ma non basta definirlo con una categoria generica (“PMI”, “freelance”, “genitori”).
Devi arrivare a una persona vera, con:
- Un problema concreto da risolvere
- Un modo specifico di cercare soluzioni
- Dei canali preferiti (newsletter, social, YouTube…)
- Un tono di voce che si aspetta da te
Quindi fatti queste domande:
- Chi è il mio cliente ideale?
- Cosa sta cercando online?
- In quale momento del suo “viaggio” si trova?
- Che tipo di contenuti potrebbe aiutarlo?
Più il target è preciso, più il tuo marketing sarà efficace e meno dispersivo.
Strategia e canali: dove e come agirai
Questa è la parte operativa del piano: cosa farai, dove e con che contenuti.
Un esempio base, per un piccolo brand B2B:
- Sito web → pagina servizi ottimizzata, blog post mensili su domande frequenti, modulo contatto chiaro.
- LinkedIn → 3 post a settimana: 1 case study, 1 contenuto formativo, 1 pensiero del founder.
- Newsletter mensile → aggiornamenti, risorse utili, 1 contenuto esclusivo.
- Campagne LinkedIn Ads → retargeting su chi ha visitato il sito o interagito con i contenuti.
Tutto questo va messo in un calendario, suddiviso per settimana o mese, in modo che sia sostenibile (e non resti solo teoria).
Un esempio concreto di piano
Immagina di essere un/una consulente che si occupa di organizzazione aziendale. Hai pochi clienti, ma ottimi casi studio. Non hai tempo per pubblicare ogni giorno, ma vuoi iniziare a farti trovare.
Ecco un esempio di piano semplificato:
Obiettivo:
Aumentare del 30% le richieste di contatto in 3 mesi.
Target:
Responsabili HR in aziende con 20–100 dipendenti, alla ricerca di soluzioni per migliorare l’efficienza del team.
Azioni:
- Scrivere 1 guida scaricabile “Come organizzare il lavoro ibrido senza caos”.
- Attivare una campagna LinkedIn per promuoverla (lead generation).
- Inviare 1 newsletter ogni mese con casi pratici e strumenti utili.
- Pubblicare su LinkedIn 2 volte a settimana:
- un post con insight sul lavoro agile,
- un post personale su un’esperienza reale con un cliente (anonimizzata).
Metriche da monitorare:
- Numero di download della guida
- Tasso di apertura newsletter
- Clic sul sito dai post LinkedIn
- Nuove richieste ricevute via modulo
Monitora ogni mese e migliora: niente è scolpito nella pietra
Un piano di digital marketing non si scrive una volta sola e poi si archivia.
Va monitorato, testato, aggiornato.
Ogni mese devi farti delle domande:
- Cosa ha funzionato?
- Cosa ha creato più interesse?
- Dove ho perso tempo o risorse?
- Cosa posso testare di nuovo?
È un processo, non una formula magica.
Costruisci il tuo brand online
Come partire sul serio? Questa la nostra checklist:
- Fai un check della situazione attuale (canali, dati, contenuti)
- Definisci obiettivi concreti e misurabili
- Scegli un target realistico e costruisci contenuti su di lui
- Seleziona pochi canali, ma gestiscili bene
- Metti tutto in un calendario: pochi contenuti, ma pensati
- Monitora, aggiusta, ripeti
Fare digital marketing senza un piano è come preparare la valigia da viaggio senza sapere dove stai andando. Metti dentro un po’ di tutto, “per sicurezza”, ma quando arrivi capisci che non è quello che ti serviva davvero.
Un piano ti aiuta a fare meglio, a capire cosa funziona (e cosa no) prima di perdere tempo.
E quando inizi a vedere i primi risultati – anche piccoli – tutto cambia.
Perché non stai solo pubblicando contenuti. Stai costruendo il tuo brand online.