25 giugno, 2021

Quanto costa un sito web? E quanto fa guadagnare?

Luca Bassanello

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Quanto costa fare un sito web? Domanda lecita, che mi sento ripetere costantemente. La risposta è articolata, ma voglio dare subito qualche cifra e poi concentrarmi sugli elementi che compongono il prezzo e su alcune riflessioni importanti quando si decide di investire in un nuovo sito web.

Ecco l'indice dei contenuti, per navigarli in semplicità:

 

QUANTO PUÒ COSTARE UN SITO

Oggi, un range realistico va dai 5.000 € per un sito da template molto semplice, ai 8.500 € per un sito da template più articolato, ai 15.000 / 20.000 € per un sito disegnato ad hoc su CMS WordPress, finendo sui 30.000 € per un sito più complesso e su cifre ancora superiori per un portale con funzionalità avanzate, un e-commerce come si deve o una web app.

In questi importi non sono calcolati - dato che dipende dalle esigenze - queste voci:

  • costi di hosting
  • costi di aggiornamento CMS
  • costi di connessione ad altri software (come gestionali o CRM)
  • costi per attivazione di aree riservate con utenti unici

Logicamente questi numeri sono destinati a cambiare, per cui, se leggerete questo post tra qualche mese (nel 2022) o addirittura tra qualche anno (nel 2024, ad esempio), probabilmente avrà un valore relativo.

GLI OBIETTIVI DEL CLIENTE

Se l'obiettivo del cliente è il fantomatico "sito vetrina" (ovvero, un sito che non serve a niente, ma che posso citare nei biglietti da visita e nelle brochure), l'impegno è minimo. Nel B2B qualcuno se ne vede tuttora, e vai a spiegare che si potrebbe fare diversamente.

Se l'obiettivo è generare e gestire clienti, supportare la forza commerciale o addirittura vendere online, l'impegno cresce sensibilmente.

Quando si mette a budget un sito web, quello che ha veramente senso chiedersi non è tanto "Quanto costa?" ma: "A cosa mi serve?", "Che cosa voglio ottenere?", e di conseguenza: "Quanto ha senso investire?".

Su questo tornerò nelle conclusioni. Proviamo prima a capire meglio quali sono i principali elementi che compongono il costo di un sito web.

GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL COSTO

Analisi preliminare

L'analisi è il trampolino del progetto. In questo "momento zero" risiede il successo o l'insuccesso di quello che verrà dopo.  Non possiamo partire con la progettazione se non conosciamo il nostro committente, i suoi obiettivi di business e gli obiettivi che vuole raggiungere con questo sito. Così come non possiamo non conoscere il suo mercato e il suo posizionamento rispetto ai competitor.
In questo ci viene in aiuto il benchmark, strumento da integrare con altri per raccogliere informazioni importanti sull'ambiente in cui ci stiamo avventurando: ad esempio, le analitiche del vecchio sito (se c'è) e un'analisi SEO su quelle che sono le ricerche principali nel settore di riferimento. 
 
L'analisi preliminare non può mancare, può invece variare nelle modalità. Ad esempio, vediamo i migliori risultati quando conosciamo l'azienda e i suoi obiettivi attraverso workshop interattivi. Queste occasioni sono una fonte preziosissima di informazioni e aiutano anche ad allineare il team del cliente intorno alle stesse premesse. Quando il budget è ridotto, questi momenti condivisi vengono sostituiti da uno scambio più snello di informazioni che, per forza di cose, possono rimanere maggiormente in superficie.
 
 

Progettazione o User Experience Design

La progettazione è uno degli elementi di costo più importanti e spesso sottovalutati, perché purtroppo molti ancora pensano che il sito sia uno strumento tecnologico. Non lo è: il sito è uno strumento di business. Quindi, la voce di costo principale su cui ha senso investire non è la tecnologia, ma la progettazione. Certo se poi il progetto dice che è necessario un investimento tecnologico importante, allora anche la voce “tecnologia” avrà il suo peso, ma potrei avere un sito dalle grandissime performance con un basso impatto tecnologico. D’altra parte, è altamente improbabile realizzare un sito dalle ottime performance senza aver investito in una solida progettazione.

Ma che cosa intendiamo per progettazione? Per semplicità, diciamo che in questa voce sono comprese 4 attività fondamentali:

  • Ricerca: quanto conosci i tuoi utenti? Quali sono i loro bisogni, desideri e frustrazioni? Investire in una ricerca, anche molto piccola, può cambiare le sorti del tuo business sul web.
  • Analisi: studio dei dati raccolti dalla ricerca e dalle analitiche e definizione del reale valore che il tuo prodotto / servizio sul web porterà al tuo mercato.
  • Progettazione dell’esperienza utente: il tuo sito non deve solo saper tradurre le tue esigenze di business, deve soprattutto incontrare i bisogni dei tuoi clienti. Un buono studio della user experience ti permette di creare un’esperienza digitale attraente per i tuoi utenti e performante per il tuo business.
  • Testing: qualunque sia il budget che vuoi investire, non dimenticare mai di lasciarne una parte per testare ogni fase, dal progetto alla realizzazione.

Progettazione di un sito web

Design e libertà d'azione (template o no-template, questo è il dilemma)

Un sito sviluppato a partire da un template acquistato online costa molto meno di un sito sviluppato ad hoc, come su un foglio bianco, in base alle esigenze del cliente. La differenza incide su diversi aspetti che hanno influenza diretta sulle performance:

  • la forza dell’identità
  • la personalizzazione della progettazione
  • il look&feel
  • l’usabilità 
  • la “pulizia” del codice, che a sua volta influisce sui successivi costi di gestione e sul posizionamento del sito nei motori di ricerca

Ampiezza del sito (pagine, prodotti)

Finora ho parlato prevalentemente di aspetti qualitativi, ma è chiaro che un sito con 3 pagine, un sito con 30 pagine e uno con 300 implicano impegni molto diversi.

Il numero di prodotti incide oltre che sul tempo impiegato nell'inserimento dei contenuti anche sulla struttura organizzativa dell'area prodotti. Commerciare 10 prodotti, 100 prodotti o 500 prodotti implica siti diversi.

Interazione (es. e-commerce, ordini, configuratori)

Questa voce dipende molto dagli obiettivi del sito e da quanto è stato definito in fase di progettazione. Ci sono siti che necessitano di un altissimo livello di interazione: si pensi ad un e-commerce, a un sito di prenotazioni turistiche o di trasporti, a piattaforme di socializzazione e condivisione, a portali di servizi ai cittadini ecc. In tutte queste tipologie di sito, gli utenti dovranno compiere molte azioni: creare e personalizzare un profilo, salvare tra i preferiti, prenotare, acquistare, chattare, configurare un prodotto, ecc. 

Anche un sito aziendale istituzionale può necessitare di una buona interazione: per configurare un prodotto e richiedere un preventivo, attivare un ticket di assistenza, consultare lo stato di una pratica, ecc.

Il tipo di interazione che il sito prevede incide sensibilmente sul costo di produzione. Un sito con un alto livello di interazione avrà costi più alti, ma avrà alte chance di trattenere un utente e portarlo al raggiungimento di azioni target, quindi possiamo dire:

Alta interazione = costi maggiori = maggiori performance.

Testi e immagini (contenuti)

La produzione di testi e immagini da inserire nel sito, sia per i contenuti principali, sia per i prodotti, che per i micro-copy (pulsanti, call to action, note, help, etc.) richiede tempo e spesso tempo di qualità. Quindi costa.

Altrettanto dicasi per la realizzazione, scelta o produzione di immagini, foto, illustrazioni, animazioni e video.

La produzione dei contenuti è un tema critico che meriterebbe un articolo a parte, perché l’esperienza ci dice che le organizzazioni tendono a sottovalutare l’investimento necessario in questa attività, ancora una volta considerando il sito più come uno strumento tecnologico che uno strumento di comunicazione e di business.

In particolare, l’azienda spesso crede che occuparsi direttamente dei contenuti riduca il peso economico del sito. Non è così. Sicuramente riduce il costo del fornitore, ma è un importante costo interno. Sarà necessario dedicare persone (quindi risorse) all’organizzazione e alla stesura dei contenuti, e certamente per chi non è abituato a scrivere per professione sarà un impegno gravoso soprattutto se fatto nei ritagli di tempo.

Se si possiede un team interno dedicato alla comunicazione, produrre i contenuti “in casa” può essere una buona idea, perché probabilmente saranno contenuti originali e specifici. Se però non avete queste figure interne, la produzione potrebbe diventare un costo notevole e imprevisto, e rallentare le fasi di sviluppo del sito.

Inoltre un sito non è fatto solo di testi. La produzione di contenuti coinvolgenti quali animazioni e video o la realizzazione di un servizio fotografico ad hoc possono essere soluzioni che aumentano notevolmente l’impatto, la piacevolezza e la fruibilità del sito e di conseguenza le performance. Ricordati quindi di considerare anche questa spesa nel budget.

Produzione di contenuti per il sito

Inserimento dei contenuti (lo facciamo noi o lo fai tu)

Che poi, se i contenuti ripetitivi (prodotti, notizie) li inserisci da solo - una volta che ti abbiamo spiegato come funziona - ovviamente risparmi, ma anche in questo caso dovrai considerare l’investimento di risorse interne.

Lingue

Il numero di lingue in cui vuoi realizzare il sito incide sul costo. Sicuramente c’è un tema tecnologico di duplicazione multilingua, ma la vera domanda che devi porti è: "Ti basta duplicare e tradurre il sito italiano in x lingue o vuoi avere un sito che parli a diversi mercati?".

Nel primo caso avrai un costo di duplicazione della struttura, un costo di traduzione e un costo di inserimento dei contenuti. Nel secondo caso invece sarà necessario progettare siti per utenti diversi dal punto di vista non solo linguistico, ma anche culturale, di abitudini di acquisto, ecc. In questo secondo caso, un sito multilingua costerà sensibilmente di più.

CMS adottato (ovvero il software che gestisce i contenuti di un sito)

"Fammelo in WordPress che è open source", leggi gratis.

Ogni agenzia digital usa dei CMS in modo preferenziale e ti proporrà la sua filosofia. Sicuramente, scegliere un CMS come WordPress che sia open source, con una buona community di sviluppo, un’interfaccia piacevole e user friendly, può essere una buona scelta, specie se il sito vuoi gestirlo autonomamente. Ed è una scelta che infatti proponiamo ai nostri clienti, ma non è una scelta esclusiva: ancora una volta dipende da cosa il sito deve fare, da come lo vuoi usare e da cosa vuoi ottenere.

Anche un CMS proprietario può avere i suoi vantaggi. Ad esempio, HubSpot permette di gestire in modo molto agevole processi automatizzati di diffusione dei contenuti, aspetto particolarmente interessante se il tuo sito web si inserisce in una più ampia strategia inbound. 

Qualsiasi CMS sceglierai, ricordati di prevedere del budget per la sua manutenzione e il suo aggiornamento, che garantiranno al software di rimanere performante e sicuro nel tempo. 

Connessioni con altri software

Parliamo di siti che devono ricevere o inviare dati ad altri software: il gestionale ordini, il gestionale prodotti, il CRM, ecc. Creare queste connessioni ha un costo a parte che non può essere calcolato prima di sapere cosa c'è da fare. Spesso, c'è un costo anche da parte del produttore/fornitore del software con cui il sito si deve connettere.

Un discorso a parte si può fare per le piattaforme All-In-One, che gestiscono diversi processi al loro interno. Ad esempio, in HubSpot tutti i collegamenti tra CRM e sito sono presenti di default, per cui le interazioni degli utenti con il sito vengono tracciate nel CRM. In questo caso non è necessario creare connessioni. 

Scelta del server

Un sito che deve accogliere le visite e le interazioni di 100 utenti al giorno non ha bisogno di particolari accorgimenti. Uno che deve accogliere 10 mila utenti è tutt'altro discorso. Perciò, una prima riflessione da fare è sicuramente sul traffico che il tuo sito dovrà ospitare, ma non solo. Potrai scegliere ad esempio se utilizzare un server condiviso o un server di proprietà. Se scegli un server virtuale di proprietà, dovrai affrontare un costo maggiore, ma avrai:

  • maggiore sicurezza, in quanto l’ambiente è dedicato esclusivamente tuo sito web
  • maggiore controllo sulla configurazione della macchina, che si traduce nella possibilità di installare software e librerie aggiuntive o altre operazioni non gestibili in un server condiviso

Formazione: impara a usare il tuo sito

La maggior parte dei clienti ci chiede di poter essere autonomo nell’aggiornamento dei contenuti del proprio sito. L’interfaccia utente dei principali CMS è effettivamente piuttosto friendly e semplice da utilizzare. Non serve quindi essere un programmatore per poter gestire il proprio sito web. Tuttavia è necessaria un’adeguata formazione:

  • all’utilizzo delle principali funzionalità del software
  • alla corretta gestione delle immagini per il web (metodo colore, formato, peso ecc.)
  • alla scrittura di contenuti in ottica SEO

Partire con una buona formazione all’utilizzo del tuo sito ti permetterà di mantenerlo vivo e farne crescere le performance nel tempo.

 

Formazione necessaria per gestire il tuo sito web 

IL LIVELLO DI PREPARAZIONE DEL CLIENTE

La preparazione dei clienti incide nei costi di produzione di un sito.

Spesso, dietro la richiesta "devo fare il nuovo sito" si nasconde ben di più. Vogliamo sempre incontrare i clienti prima di proporre un preventivo per il sito, perché spesso non sono chiari nemmeno gli obiettivi.

La preparazione delle aziende clienti si può distinguere nei seguenti livelli (in ordine di consapevolezza discendente):

1. AZIENDA CHE SA QUELLO CHE LE SERVE E CERCA UN PARTNER PRODUTTIVO

È un'azienda che ha chiari gli obiettivi e ha bisogno di qualcuno che la aiuti tecnicamente a sviluppare un progetto già abbozzato in buona parte, di cui sono definite le caratteristiche, l'interazione e i contenuti, e spesso anche wireframe e layout grafici. Manca l'ultimo miglio, e serve una buona web agency che possa condurre alla meta.

Nella mia esperienza, di aziende così ce ne sono molto poche, hanno un buon reparto marketing con differenti specializzazioni nella comunicazione e nel digitale, sono abituate a monitorare e a migliorare le performance dei propri strumenti.

2. AZIENDA CHE CONOSCE IL BUSINESS, MA CHE "LA TECNOLOGIA È TROPPO VELOCE"

È un'azienda che conosce bene i propri clienti, sa di cosa hanno bisogno, nel tempo ha investito in comunicazione e digitale, e desidera fare un upgrade verso modalità più allineate con le tecnologie attuali.

Ha le idee chiare ma non rifiuta un consiglio, un aggiornamento, una proposta creativa.

3. AZIENDA CHE CREDE DI SAPERE, MA PRESTO COMPRENDE DI NON SAPERE E CHIEDE AIUTO

È l'azienda che chiede un sito web perché i concorrenti hanno fatto passi avanti, ma non ha capito come. Vuole rimettersi in gara e, una volta superata la delusione di non poter essere online entro 30 giorni, si rende conto che ha bisogno di aiuto.

È il tipo di azienda che incontriamo più spesso, alla quale non serve sapere quanto costa un sito, ma cosa deve farsene, di un sito. Perciò a questo genere di aziende proponiamo spesso dei percorsi di formazione e consulenza per definire insieme una strategia di comunicazione e di marketing digitale, utilizzando metodologie UX.

4. CLIENTE CHE CREDE DI SAPERE E NON ACCETTA DISCUSSIONI

Di questo genere di clienti non vorrei parlare; purtroppo, alle volte capitano tra i piedi. Vanno trattati con fermezza o allontanati.

 

A ciascun livello di preparazione corrispondono costi aggiuntivi di consulenza, che non è detto corrispondano per forza a costi maggiori di produzione del sito.

 

QUANTO GUADAGNA UN SITO WEB

Il problema è che, per quanto possiamo cercare di rispondere alla domanda "quanto costa fare un sito web", la risposta non sarà mai sufficiente. Infatti, la vera domanda è: quanto si può guadagnare con un sito web? Può raddoppiare il fatturato dell'azienda con la giusta strategia?

Se l'obiettivo di un'azienda è attrarre nuovi clienti e soddisfare al meglio i clienti attuali, il punto di partenza non può essere il costo, ma dev'essere l'obiettivo. Quando in montagna vuoi raggiungere la vetta, ti attrezzi per raggiungere la vetta. Ed è lo stesso per una strategia di marketing digitale: il punto non è quanto costa, ma dove ti porta.

 

CONCLUSIONI: LA MESSA ONLINE È SOLO IL PRIMO PASSO

Se il punto è dove ti porta, avrai già capito che il sito web non è da intendersi come un prodotto, ma come un processo. Uno degli errori più gravi che si possa fare nella definizione del budget di un sito web è non prevedere budget per la fase successiva alla messa on line. Dovrai prevedere un budget per:

  • la produzione continua dei contenuti (testi, immagini, video, ecc.)
  • la manutenzione e l’aggiornamento del CMS di cui abbiamo parlato prima
  • la promozione del sito: adv, attività di e-mail marketing, promozione sui social, più in generale una strategia di inbound marketing
  • la lettura e l’analisi dei dati: aver installato Google Analytics sul tuo sito non basta, dovrai leggere e analizzare periodicamente i dati e probabilmente farti aiutare dalla tua web agency a interpretarli per poter prendere decisioni di business, di sviluppo e di ottimizzazione del tuo sito web
  • il redesign del sito. . . e qui probabilmente ti starai chiedendo: “ma se l’ho appena messo on line, perché dovrei preoccuparmi del suo redesign?” Il grafico seguente dovrebbe aiutarti a chiarire le idee.

Grafico su processo di redesign di un sito

 

La diagonale nel grafico mostra il livello ideale del tuo sito web, il sito web perfetto, quello a cui dovresti tendere. Nel momento della messa on line il tuo sito nuovo fiammante si trova lungo questa diagonale; dal giorno successivo si trova al di sotto.

Se aspetti ad esempio 5 anni per rifare il tuo sito web, il gap continuerà ad aumentare giorno dopo giorno, e quando deciderai di rifarlo dovrai affrontare un processo di adeguamento molto impegnativo. Diversamente se, grazie alla lettura e all’analisi dei dati, affronti piccoli step continui di redesign (miglioramenti dell’usabilità, sviluppo di sezioni, ottimizzazioni e test, ammodernamenti grafici e tecnologici…) avrai un sito sempre vicino alla performance ideale e non dovrai investire in importanti upgrade.

 

Grafico su processo di redesign di un sito per raggiungere la performance ideale

 

Con questo articolo lungo e un po’ verboso (ehi, ci sei ancora?) spero di averti aiutato a capire almeno 3 cose:

  • Quali elementi considerare nella definizione del budget di un sito web;
  • Che il sito web non è un prodotto, ma un processo continuo di attività di comunicazione e marketing che concorrono a una strategia digitale;
  • Che il sito web non è uno strumento tecnologico, ma uno strumento di business.

 

Scopri come abbiamo progettato il redesign dei siti web di alcuni nostri clienti: NATO Stability Policing Centre Of Excellence e APS Parcheggi.

 

Questo articolo è scritto a 6 mani ed è il frutto di una discussione interna alla nostra agenzia, che mette insieme il punto di vista di progettisti, commerciali e sviluppatori. Ci piacerebbe sentire anche la tua opinione e la tua esperienza a riguardo, quindi se vuoi lasciarci un commento sarà molto gradito.

 

PERCORSO PER AZIENDE - CONTENT MARKETING