12 aprile, 2017

La guida SEO per l’azienda B2B

Giulia Zorzo

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Lettura 5 minuti

Il tuo sito aziendale non compare mai tra i primi risultati offerti dai motori di ricerca?

Pensi che questo impedisca a nuovi clienti di trovarti e conoscerti, facendoti perdere importanti opportunità di business? 

Hai perfettamente ragione ;) 

Perché, diciamocelo, quanto può essere utile avere un sito web invisibile per Google e, soprattutto, per i tuoi potenziali clienti?

 

Pensa alla tua azienda B2B: ha tutte le carte in regola per competere sul mercato e continuare a crescere, ma i clienti sono sempre gli stessi da anni, quelli nuovi nascono grazie al passaparola e i tuoi commerciali non chiudono un numero soddisfacente di contratti.

Una delle cose che dovresti chiederti è come, nell’era digitale, nuovi clienti possono scoprire chi sei se, quando fanno la loro ricerca su Google, non compari nella prima pagina dei risultati (non ti illudere, si chiama mercato B2B ma è fatto da persone che, come me e te, quando cercano una soluzione guardano anche questo strumento).

Hai capito bene, ho specificato nella prima pagina: perché non devi accontentarti di esserci tra le pagine successive, ma devi puntare alla pagina regina, la numero 1.

Perché?

Perché ben il 75% degli utenti non va oltre la prima pagina dei risultati di ricerca: insomma, arrivare secondi in questo campo, equivale a non esser considerati.

E chi non ti considera non può sapere che tu (con il tuo sito web) esisti!

Allora come farti trovare, conoscere e condurre nuovi clienti verso di te?

Una possibile via, se integrata a una solida strategia di content e digital marketing, è la SEO:  l’ottimizzazione per i motori di ricerca.

Quindi, bando alla ciance e iniziamo subito con i consigli che supporteranno la scalata del tuo sito aziendale verso la vetta della SERP.

 

Ecco la checklist SEO per le aziende B2B da tenere sempre a portata di mano (anzi, di mouse):

 

1. Keyword: come scegliere quelle giuste?

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Keyword e SEO vanno a bracetto, ma molto spesso scegliere quelle capaci di far trovare agli utenti la tua azienda B2B e convertire non è semplice. 

Ci sono sicuramente vari tool che possono aiutarti in questo (Ubersuggest o Semrush, ad esempio).

Ma attenzione alle keyword:

  • che sembrano più semplici da posizionare;
  • che sono utilizzate da tutti e dai tuoi competitor.

 

Non sono quelle che stai cercando.

In realtà le parole chiave migliori sono quelle che ti permettono di raggiungere al meglio gli obiettivi che ti sei proposto con un buon compromesso fra gli investimenti da sostenere e i risultati raccolti (ROI – ritorno sull’investimento).

Quindi il mio consiglio è di individuare e partire dalle parole chiave meno competitive e più specifiche, quelle di nicchia (le long-tale keyword, o keyword a coda lunga): certamente generano meno traffico di keyword molto generiche, ma aiuteranno le conversioni che veramente ti stanno a cuore.

 

2. Tag Title: il pass per la vetta

Il tag title (il pezzettino di codice che determina il titolo di una pagina web) è l’elemento più importante, quello che passa al vaglio degli algoritmi dei motori di ricerca e che influenza la posizione del tuo sito.

Ricorda: 

  • non deve superare mai i 57-58 caratteri;
  • deve sempre contenere la keyword principale, meglio se all’inizio della frase, insomma la parola chiave dovrebbe essere posizionata “il più a sinistra possibile”.

Dopo le dritte più "tecniche", un altro consiglio che posso darti è quello di metterti nei panni dell’utente e di immaginare di dover digitare nella barra di ricerca quello che sta cercando.

Title del tipo: “Come fare a ...” “Dove comprare ...” “Come scegliere ...”  e molti altri possono essere un buon punto di partenza in una strategia di posizionamento.

 

3. URL: un dettaglio importante

Non pensare di sottovalutarla. Infatti è un altro luogo pronto ad accogliere la tua keyword: aiuta l’ottimizzazione del contenuto e poi è un dettaglio che a colpo d’occhio fa la differenza.

 

4. Alt text immagini: ha del potenziale ma non (lo) si applica

Sempre a livello di codice, parliamo del "titolo" da dare alle immagini presenti nel tuo sito.

Spesso cade nel dimenticatoio ma il cosiddetto "testo alternativo" può dare un contributo al posizionamento.

Non tralasciarlo mai.

 

5. No mobile friendly → no seo friendly

L’indagine condotta da StatCounter parla chiaro: nel 2016 per la prima volta gli accessi da mobile hanno superato quelli da desktop.

Non si parla più di un trend in crescita ma di realtà.

Una realtà che esige che ogni contenuto web sia perfettamente fruibile anche da mobile: lo stesso Google ha reso la responsività un parametro di posizionamento.

Quindi, come avrai intuito l’equazione è automatica:

sito web non responsivo = pessimo posizionamento.

Se vuoi un sito SEO friendly, il primo fasso da fare è pensarlo mobile friendly.

 

6. Link interni ed esterni: crea una ragnatela per gli spider

Creando link interni tra contenuti, andrai a costruire una struttura molto ben leggibile dai motori di ricerca.

Risultato?

I contenuti del tuo sito verranno indicizzati con molta più probabilità perché gli spider dei motori li troveranno più facilmente.

Una piccola accortezza: cerca di linkare sempre fonti o altri contenuti che rimandano a siti a elevato rank o a rank stabile.

Infatti, se cadi nell'errore di inserire frequentemente link a siti con rank in discesa, lo stesso tuo sito verrà trascinato verso il basso della SERP, come una nave che affonda!

Per quanto riguarda invece una strategia efficace di backlink, ti rimando a questo articolo: 15 tecniche per backlink che aumentano le visite al tuo sito.

 

7. La velocità conta

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I motori di ricerca non amano le pagine web che impiegano molto tempo a caricarsi perché non offrono una buona usabilità all’utente.

Ti ricordo che nella gara tra buon contenuto e tempo di caricamento della pagina vince, ahimè, il secondo.

Cerca quindi di creare pagine web veloci a caricarsi, perché ne va dell’efficacia della tua SEO.

 

8. Prova costume per le immagini

Puoi velocizzare il caricamento delle pagine del tuo sito web snellendo le immagini.

Ogni immagine presente nel tuo sito deve avere un peso contenuto.

Il rischio è che le tue pagine web siano lente a caricarsi e … sai già come va a finire per il tuo sito.

 

Con queste dritte, il tuo sito web può inziare a battagliare per catturare i primi posti della SERP dei motori di ricerca, conducendo verso la tua azienda B2B nuovi potenziali clienti.

Ti ricordo (lo so, l'ho già fatto, ma è davvero importante) che puntare tutto solo sulla SEO può essere rischioso tua azienda.

È un approccio che esprime appieno la sua forza solo se viene integrato a una strategia più ampia che segue passo dopo passo l'utente nel processo che lo porta a diventare un tuo cliente.

Buona arrampicata verso il successo ;)

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